Nuove possibilità per il trattamento della fibrosi polmonare
Il Massonic Medical Research Institute (MMRI) è stato fondato nel 1958 dalla Gran Loggia dello Stato di New York. È un'entità della Gran Loggia dei...
UTICA, NY – Immagina un futuro in cui una singola iniezione di un farmaco può colpire uno specifico tipo di cellula, tessuto o organo per trattare in modo più efficiente la malattia senza effetti collaterali indesiderati. Ebbene, quel futuro è adesso.Una recente pubblicazione rivoluzionariadagli scienziati del Masonic Medical Research Institute (MMRI) hanno scoperto un nuovo modo di trattare la fibrosi polmonare, una malattia progressiva e incurabile che provoca l'irrigidimento dei polmoni attraverso la cicatrizzazione, utilizzando nanoparticelle, materiali migliaia di volte più piccoli del diametro di un essere umano capelli.
"Sebbene questi risultati non risolvano necessariamente questa malattia in modo definitivo, dimostrano che abbiamo il potenziale per avere un impatto drammatico e migliorare la qualità della vita delle persone colpite", ha affermato il ricercatore senior dello studio, Jason R. McCarthy, PhD, professore associato e Science Direttore delle operazioni presso MMRI.
McCarthy insieme a 15 collaboratori di questo progetto, tra cui scienziati del MMRI, del Massachusetts General Hospital e della Harvard Medical School, hanno intrapreso questo studio nel 2015. I loro risultati sono stati pubblicati all'inizio di quest'anno sull'American Journal of Physiology-Lung Cellular and Molecular Fisiologia. Il team si è concentrato sullo sviluppo di nanoparticelle in grado di colpire i fibroblasti nel polmone, il tipo di cellula responsabile delle cicatrici, al fine di fornire un farmaco efficace che arresti la progressione della malattia.
"L'idea alla base dello studio non era quella di trovare una nuova terapia di per sé, ma di verificare se la somministrazione di farmaci noti ed efficaci a cellule specifiche del polmone possa avere un effetto terapeutico più potente", ha condiviso McCarthy. "Quello che abbiamo dimostrato è che è effettivamente possibile indirizzare un farmaco alle cellule malate per interrompere il processo di morte cellulare e cicatrizzazione".
McCarthy e il suo team stanno attualmente studiando se questa strategia potrebbe apportare benefici anche ad altri tipi di cellule nel polmone, chiarendo come funzionano, o malfunzionano, nel corso della fibrosi polmonare idiopatica. Allo stesso modo, stanno espandendo la loro ricerca oltre il polmone, per studiare come l’uso di questa strategia possa funzionare in altri sistemi di organi, inclusi cuore e fegato.
- Il presente comunicato stampa è stato originariamente pubblicato sul sito web del Masonic Medical Research Institute
Una recente pubblicazione rivoluzionaria